Pseudonimo di
A.P. Klimentov. Scrittore russo. Esordì con la
raccolta poetica
L'abisso celeste (1922), cui seguì la raccolta di
racconti
Le chiuse di Epifan (1927). Nei suoi romanzi e nei suoi racconti
fu sempre molto attento alla psicologia dell'uomo comune, mettendone in luce i
disagi legati alla collettivizzazione e alla disumanizzazione dell'individuo.
Questo atteggiamento gli procurò aspre critiche da parte del regime
sovietico, che ostacolò spesso la pubblicazione delle sue opere. Negli
anni Trenta scrisse diversi racconti (
Džan,
Il terzo figlio,
Fro,
Il fiume Potudan) e il romanzo
Čevengur
(Villaggio della nuova vita) che furono pubblicati solo dopo la sua morte e
fuori dall'Unione Sovietica, dove la censura nei suoi confronti rimase in atto
fino alla fine degli anni Ottanta. In Italia alcuni suoi racconti furono
inseriti nei volumi
Ricerca di una terra felice (1968) e
La
città di Cittagrad (1980) (Voronež 1899 - Mosca 1951).